L'AUTISMO
L’autismo – o disturbi dello spettro autistico – è un disturbo del neuro-sviluppo, con esordio nei primi anni di vita, caratterizzato clinicamente da:
- compromissioni qualitative delle interazioni sociali e della comunicazione
- repertorio limitato, stereotipato, ripetitivo di interessi e di attività
Le persone con autismo hanno quindi grande difficoltà a interagire con gli altri e a comunicare in modo adeguato (il linguaggio può essere assente o usato in modo anomalo) e presentano interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. In molti casi è presente anche una disabilità intellettiva. Possono essere aggressivi verso se stessi e verso gli altri.
L’autismo e i Dgs sono disturbi frequenti: la prevalenza assodata a livello internazionale è di un bambino ogni 150; recentemente alcuni studi nord americani hanno portato dei dati epidemiologi ancora più alti (1 bambino ogni 88); sono più diffusi fra i maschi (3-4 volte di più rispetto alle femmine), mentre non sono rilevate differenze tra le diverse etnie e condizioni sociali.
L’autismo è un insieme di disturbi con caratteristiche eterogenee e alquanto variabili da bambino a bambino; qui di seguito vengono presentate alcune indicazioni che possono aiutare a capire se ci possa essere un problema nello sviluppo del bambino che potrebbe fare riferimento al disturbo autistico.
In ogni caso, per effettuare una diagnosi accurata c è bisogno di una visita specialistica che si avvalga di strumenti clinici standardizzati a livello internazionale. Alcuni degli indicatori proposti sono collegati molto spesso all’insorgenza della problematica autistica (indicatori primari); altri invece possono essere considerati come caratteristiche secondarie che si presentano insieme (in comorbidità) con il disturbo, ma che possono essere assenti o non significativamente problematiche nel quadro di sviluppo del bambino (indicatori secondari).

Indicatori Primari
- Mancanza di interesse ed evidente difficoltà ad interagire con altri bambini
- Difficoltà nel modulare il contatto oculare utilizzandolo con una finalità comunicativa
- Preferenza a rimanere solo, isolato specialmente in ambienti sociali
- Pianto improvviso, intenso e troppo lungo
- Utilizzazione di oggetti in modo ripetitivo e ossessivo in maniera non finalizzata e disfunzionale
- Ristrettezza nella scelta di giochi da utilizzare e attaccamento esagerato sempre agli stessi 2-3 oggetti
- Scarsa creatività nel gioco e mancanza di sviluppo del gioco simbolico
- Insistenza sulla costanza e resistenza al cambiamento
- Gioco bizzarro mantenuto nel tempo e mancanza di gioco funzionale
- Mancanza di reciprocità nella condivisione delle emozioni
- Mancanza di gestualità (indicare, mostrare, salutare)
- Qualunque perdita di qualsiasi abilità linguistica o sociale ad ogni età
Indicatori secondari
- Manifestazioni di riso inappropriate
- Evidente eccesso o estrema scarsità di attività fisica
- Mancanza di reale paura dei pericoli
- Mancanza di lallazione (il balbettio del bambino che impara a parlare) entro i 12 mesi
- Nessuna parola entro i 16 mesi
- Mancanza di risposta a istruzioni semplici (vieni qui, dammi la palla, siediti etc.)
- Episodi di ansia-collera (capricci) senza apparente motivo
- Ecolalia (ripetizione di parole o frasi in maniera a-contestuale, cioè non collegata alla situazione, in luogo di linguaggio usato in maniera funzionale)
- Abilità grosso e fino-motorie incongrue (per esempio: non giocare a palla ma essere particolarmente abile nelle costruzioni)
- Scarsa tolleranza alla frustrazione
- Disturbi del sonno
- Anomalie sensoriali legate ad una ipo o iper sensibilità delle diverse modalità sensoriali
- Selettività alimentare verso caratteristiche del cibo legate alla forma, colore, odore e consistenza